Vivere senza supermercato

L’esempio di Elena Tioli.

Un sistema agroalimentare malato produce malattie, disuguaglianze, devastazione ambientale e sociale.

https://www.viveresenzasupermercato.it/

Vivere senza supermercato

Ciao sono Elena, ho 37 anni e vivo senza andare al supermercato.

Tutto è iniziato nel 2014 grazie a una congiuntura davvero favorevole fatta di disoccupazione, disperazione e presa di consapevolezza. In quel periodo parecchio buio della mia vita, dopo 15 anni di onorata carriera da fumatrice incallita, ho deciso di smettere di avvelenarmi (la storia la potete leggere QUI).

Per la prima volta ho percepito il potere immenso che avevo tra le mani: il potere di scegliere! Scegliere di non intossicarmi, scegliere di non dare i miei soldi a chi non rispetta la mia vita e quella del Pianeta, scegliere di vivere meglio o per lo meno di non farmi del male.

Avete presente la teoria del piano inclinato? Quella che se mettete una pallina su un piano inclinato quella comincia a scendere e, per quanto impercettibile sia l’inclinazione, inizia a correre sempre più veloce e fermarla è impossibile? (Sì quella di Aldo, Giovanni e Giacomo in Chiedimi se sono felice). Ecco, anche a me è successo così!

Dopo le sigarette è stata la volta del cibo, dei prodotti per l’igiene personale, per la pulizia della casa… più passava il tempo più scoprivo che fino a quel momento avevo speso i miei (pochi) soldi per comprare cose inutili e dannose, sostenendo realtà che non rispettavano né i lavoratori né l’ambiente. Il 1 gennaio 2015 mi sono ripromessa che non avrei più utilizzato i miei soldi per finanziare realtà che non rispettassero i lavoratori, i consumatori e il Pianeta.

Così ha avuto inizio il mio anno senza supermercato.

Il primo di tanti. Perché in quei mesi di ricerca e di scoperta, di spesa alternativa, di incontri e di confronti sono cambiata (cresciuta?) talmente tanto che non sono più riuscita a tornare indietro.

Da questa sfida un po’ stravagante è cresciuta in me nuova consapevolezza legata ai consumi e alla forza che ho come consumatrice non più vittima dei bisogni indotti, del marketing e della pubblicità.

Interagire direttamente con i produttori, scoprire la provenienza e l’origine delle merci, conoscere le conseguenze, personali e globali, di ciò che acquisto, compiere scelte più consapevoli e responsabili, dare un nuovo valore ai miei gesti e un peso diverso ai miei soldi mi ha portato a modificare radicalmente il mio stile di vita e il mio modo di pensare e agire. Guadagnandoci in soldi, salute, relazioni e tempo.

Vivere senza supermercato si è trasformata così nell’esperienza più positiva e umanamente arricchente che mi sia mai capitata.

Oggi, dopo anni di spesa lontani dalla grande distribuzione organizzata, posso dire che vivere senza supermercato non solo è possibile, ma è anche facile e divertente. Vivere senza supermercato non significa che questo: provare ad essere più informati sull’impatto sanitario, ambientale e sociale delle nostre scelte d’acquisto e sperimentare un mondo dei consumi alternativo, più umano e consapevole.

Pensate sia impossibile? Siete arrivati nel posto giusto!

Grazie a tre fantastici amici – Paolo Fabbri, Massimo Nardi e Paolo Farnedi – abbiamo creato questo sito e la mappa dell’Italia senza supermercato.

https://www.viveresenzasupermercato.it/mappa/?select=&lp_s_loc=&lp_s_tag=&lp_s_cat=&s=home&post_type=listing#

Qui non troverete verità assolute o ricette magiche. Tutto ciò che leggerete in queste pagine nasce dalla nostra esperienza diretta: consigli, suggerimenti, tante realtà virtuose e tante storie di persone che stanno provando a costruire una relazione diversa tra produttori e consumatori. Una relazione basata sul rispetto:

– per le persone;

– per il lavoro e per i lavoratori;

– per gli altri esseri viventi;

– per il pianeta;

– per il futuro delle prossime generazioni.

Grandi questioni con cui, spesso senza saperlo, abbiamo a che fare ogni volta in cui scegliamo cosa mettere nel carrello.

Per questo siamo convinti che ogni giorno si possa fare la differenza e che l’unico cambiamento possibile nasca dalle nostre azioni quotidiane: quando mettiamo mano al portafoglio, quando decidiamo a chi dare i nostri soldi, quando scegliamo come e cosa comprare, cosa mangiare, chi incentivare e chi no, stiamo decidendo in che mondo vogliamo vivere e chi vogliamo essere.

Non è possibile effettuare un cambiamento fondamentale senza una certa dose di follia. In questo caso si tratta di non conformità: il coraggio di voltare le spalle alle vecchie formule, il coraggio di inventare il futuro. (Thomas Sankara)

Il libro di Elena Tioli:

https://www.macrolibrarsi.it/libri/__vivere-senza-supermercato-libro.php?pn=5330