Il mondo dei sogni

Quando sogniamo, quasi sempre, il sogno ci sembra reale. Quando ci svegliamo, lo consideriamo come un sogno, che di solito è considerato irreale. Allo stesso modo, i filosofi indiani si divertono a dire che siamo in questa vita e ci sembra reale fino a quando ci risvegliamo, attraverso l’illuminazione spirituale, a una realtà più grande.

Se postuliamo che i sogni sono reali, dobbiamo riconoscere che spesso ciò che ricordiamo dei sogni sono i nostri stati inibiti di coscienza, esperienze libere dall’impedimento della società, dai costumi culturali o dagli insegnamenti di genitori e parenti in tenera età.

Siamo liberi nei nostri sogni.

Nessuno ci sta guardando. La società, la famiglia e gli amici non ci stanno giudicando.

I medici ayurvedico sostengono sia meglio dimenticare i sogni perché possono essere anche il prodotto di indigestione o costipazione. E questi potrebbero essere sogni che non dovresti ricordare per non renderli reali..

Dobbiamo dimenticare soprattutto i brutti sogni il prima possibile perché se evitiamo di ricordarli attraverso la mente cosciente, evitiamo di registrarli nell’inconscio immediato e così di manifestarli nella nostra vita quotidiana.

Pensare a un brutto sogno è creare. Dimenticarlo è evitare di creare.

Pertanto, se hai la minima preoccupazione per i tuoi sogni è meglio lasciarli passare e considerarli non importanti e non parte di te, proprio come considereresti una qualsiasi cosa non ti interessi.

I sogni del tipo di incubi non sono naturali per la mente del dormiente. Pertanto, dobbiamo presumere che siano prodotti da influenze esterne, come ciò che i vicini stanno vivendo nell’appartamento affianco, o nell’appartamento sopra o sotto, o ciò che un amico o un parente sta vivendo nella sua vita.

Per quanto soggettivi, i sogni frustranti, confusi e persino minacciosi e di questa natura nel pensiero comune sono considerati erroneamente come una propria creazione o derivati da un problema personale. Tuttavia, molto spesso non è così. Un bambino può essere perseguitato da incubi e svegliarsi urlando, e la soluzione sarà quella di farlo dormire in un’altra stanza, lontano dall’appartamento adiacente, dove, ad esempio, marito e moglie stanno litigando o avendo pensieri contrastanti o di odio.

Questo tipo di pensieri permeano l’atmosfera interna anche ad un centinaio di metri di distanza, tanto quanto l’urlo più forte possa essere udito in assenza di mura.

Questo è il motivo per cui le persone sul sentiero della crescita personale e spirituale cercano il silenzio e la tranquillità di una foresta, una vita lontana dalla città, per compiere la sadhana(disciplina/pratiche spirituali) nella loro ricerca interiore.

Se ipotizziamo un’età media di vita di ottant’anni, il tempo medio in cui una persona dorme è circa un terzo della sua vita. Pertanto sogniamo ventisette anni della nostra vita.

La mente non dorme mai – solo il corpo fisico gode di questa indulgenza – e il cervello fisico percepisce e registra ciò che passa attraverso la mente, ma il cervello astrale percepisce e registra sempre..

Pertanto c’è una continuità di coscienza ventiquattro ore al giorno, ma non tutto viene percepito e registrato nel cervello fisico, sia di giorno che di notte. Ecco perché è difficile ricordare tutti i dettagli della propria vita ed esperienze. Sono solo le cose importanti, quelle che hanno fatto la più forte impressione sui modelli di memoria del cervello fisico, che sono ricordate.

..Abbiamo detto che i sogni hanno luogo solo quando il corpo fisico dorme, quindi, dove mettiamo, ad esempio, i pensieri improduttivi, il sognare ad occhi aperti, il pensare a paure infondate, gli stati incontrollati della mente mentre si è svegli, I dialoghi mentali interiori, le paure mentali, i pensieri combattivi incontrollati, le fantasie – sessuali, violente, dolci, amorevoli, eccitanti, preoccupanti , piagnucolosi o terrificanti.. cosa sono?

Le antiche scritture dicono che i sogni sono come i pensieri durante la veglia in questo senso: se sogniamo e dimentichiamo il sogno, è come se il sogno non fosse mai accaduto. Se durante il giorno hai un pensiero e lo dimentichi, è come se il pensiero non fosse mai accaduto. È quando ricordiamo e vocalizziamo il nostro sogno, o ricordiamo ed esprimiamo i nostri pensieri, che questi sono realtà su questo piano..

Alcuni sogni provengono dalla natura costituente della persona (vata, pitta, kapha) e altri provengono dalla natura emotiva, alcuni da paure inconsce e altri semplicemente dal rivivere esperienze della vita quotidiana o da desideri consci e inconsci.

Ci sono poi i sogni profetici. I sogni profetici vengono dalla mente supercosciente, oltre il subconscio. È uno stato mentale che vede nel futuro e nel passato contemporaneamente, è in grado di leggere cioè ciò che è registrato nell’akasha (registro della memorie universali fuori dalla concezione del tempo).

È durante i periodi particolarmente intensi della propria vita, buoni o cattivi o un misto di questi, è questo lo stato d’animo, durante il quale l’anima umana viene toccata, o infiltrata da questa saggezza universale, che si riversa in minima parte nel cervello fisico attraverso quello che viene chiamato un sogno profetico. Non c’è mistero in questo. Le anime sincere devono essere avvertite di pericoli imminenti o di buona fortuna che potrebbero alterare il loro stile di vita quotidiano. Essere avvisati in anticipo aiuta a essere preparati.

i sogni profetici, che sono più simili a visioni, sono ricordati e non possono essere dimenticati. Sono ricordati giorno dopo giorno in modo più vivido di quando hanno avuto luogo. Cerchiamo di essere avvisati dalla nostra stessa supercoscienza, il nostro terzo occhio, la nostra durdarsana(vista da lontano) , la nostra visione profetica, cercano di avvertirci degli eventi futuri..